MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), Winter Edition

Inizio corso MBSR Sabato 23 Febbraio 2019, presso il Centro Olistico Essere&Divenire, Via Pizzoli 7, zona Castel Verde.

Si potrà usufruire di:

uno sconto del 10% (prenotando il corso entro il 31 Gennaio 2019 e lasciando un acconto di 50 euro).

uno sconto di 50 euro a persona partecipando in due (prenotando il corso entro il 31 Gennaio 2019 e lasciando un acconto di 50 euro).

Per Info e Costi contattatemi.

NB: è possibile partecipare via skype.

Calendario Incontri

  1. 23/02/2019 ore 15.00-17.00

  2. 02/03/2019 ore 15.00-17.00

  3. 09/03/2019 ore 15.00-17.00

  4. 23/03/2019 ore 15.00-17.00

  5. 30/03/2019 ore 15.00-17.00

  6. 06/04/2019 ore 15.00-17.00

    Intensivo 07/04/2019 ore 10.00

  7. 13/04/2019 ore 15.00-17.00

  8. 20/04/2019 ore 15.00-17.00

La Meditazione Camminata

La pace è in ogni passo”.

Thich Nhat Hahn

La Meditazione Camminata è una pratica in movimento, un esercizio di consapevolezza che possiamo annoverare sia tra le pratiche formali (tutte le partiche che hanno un inizio, una fine e delle istruzioni precise che le caratterizzano) , sia tra le pratiche informali (semplici attività quotidiane portate avanti con consapevolezza).

Come pratica formale è particolarmente utile quando ci si sente molto irrequieti e/o preoccupati.

È una pratica indicata soprattutto per chi trova difficile meditare rimanendo seduto o sdraiato: “Camminare può essere altrettanto proficuo che sedere. Ciò che importa è l’atteggiamento mentale”(J. Kabat Zinn).

Se decidiamo di praticare formalmente la meditazione camminata rimaniamo in piedi, chiudiamo gli occhi e concentriamoci brevemente sul flusso del respiro, cercando non tanto di pensare al respiro, quanto di sentire il nostro respiro, la sensazione epidermica del respiro…e quando ci rendiamo conto che la nostra mente è altrove, notiamo semplicemente dove essa sta e con consapevolezza e gentilezza riportiamo la mente sul respiro. Leggi tutto “La Meditazione Camminata”

La Pratica della Gentilezza Amorevole

La mia religione è la gentilezza

Dalai Lama

Per lasciare andare la tendenza ad essere severi e giudicanti con se stessi e con gli altri nella vita e nella pratica meditativa, impariamo a praticare la Gentilezza Amorevole.

Questa meditazione può aiutare a sviluppare accettazione e compassione.

Buona pratica.

Gestire Ansia e Paura con la Mindfulness

“Soltanto il presente esiste davvero. Tutto il resto è soltanto una storia sul passato e futuro”.

R. D. Siegel

L’ansia e la paura sono due emozioni differenti, l’ansia è “la tensione anticipiatoria di un evento minaccioso, ma vago”, la paura è una reazione emotiva davanti ad un pericolo specifico. Queste due emozioni sono strettamente connesse e spesso i due termini sono usati in modo interscambiabile. Ai fini della pratica Mindfulness differenziarle non è fondamentale, poiché praticando diventiamo consapevoli che le nostre sensazioni, emozioni e pensieri sono simili sia quando proviamo ansia, sia quando proviamo paura. Leggi tutto “Gestire Ansia e Paura con la Mindfulness”

Corsi Mindfulness: MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction)

Inizio corso MBSR Sabato 6 Ottobre, presso il Centro Olistico Essere&Divenire, Via Pizzoli 7, zona Castel Verde.

Prenotando il corso entro il 31 Luglio si potrà usufruire di uno sconto del 10%.

Per Info e Costi contattatemi. Leggi tutto “Corsi Mindfulness: MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction)”

L’Attacco di Panico

“Quando ci prende il panico la testa l’abbiamo già perduta”

Roberto Gervaso

L’Attacco di Panico è un episodio di timore improvviso: una paura così intensa da sfiorare il terrore, è spesso associato a sgradevoli sensazioni corporee, difficoltà di ragionare in maniera logica e all’idea che qualcosa di catastrofico stia per accadere: “sto per morire, sto perdendo il controllo, sto per impazzire”(questi sono i pensieri di chi sta sperimentando il panico).

L’attacco di Panico è strettamente legato all’ansia, più l’ansia è elevata maggiore sarà la probabilità che si presenti il panico. Inoltre un episodio di panico è spesso seguito da ansia, detta “ansia residua”. Leggi tutto “L’Attacco di Panico”

L’Ansia e la Paura

“L’Ansia è l’interesse che si paga su un guaio prima che esso arrivi”

W. R. Inge

L’ansia è uno stato emozionale pervasivo, è “una tensione anticipatoria di un evento minaccioso, ma vago, un senso di disagevole apprensione…così strettamente connesso alla paura che, in molti casi, questi due termini vengono usati in modo intercambiabile” (S. Rachman).

Chi di noi almeno una volta nella propria vita non ha provato ansia e paura? Queste due emozioni però presentano delle differenze. La paura è una reazione emotiva davanti ad un pericolo specifico, è una risposta automatica di allarme prodotta da una valutazione di tipo cognitivo che ci dice “attenzione qualcosa sta minando la tua sicurezza”, immaginate che state facendo una gita in montagna e all’improvviso spunta un serpente sul vostro sentiero. Le reazioni di paura sono intense, di durata limitata, rivolte ad un oggetto specifico (il nostro serpente) e cessano quando il pericolo non è più presente. In uno stato ansioso invece può essere molto difficile individuare la causa che provoca tensione e disagio. Nell’ansia inoltre aumenta lo stato di vigilanza, è come se in un certo senso l’individuo si preparasse ad affrontare la catastrofe imminente che sente stia per accadere. Facciamo un esempio, una persona che è molto spaventata quando si trova davanti ad un cane, ogni volta che si avvicinerà ad un parco inizierà a percepire nervosismo e preoccupazione, pensando “e se incontro un cane che mi salta addosso e mi morde? Chi mi potrà aiutare?”, in questo momento la persona sta provando ansia, quando invece si troverà a quattro occhi con il cane scatterà la paura.

É importante però comprendere che l’ansia non è sempre un’emozione negativa, un livello funzionale di ansia è utile quando ad esempio si deve affrontare un esame importante, in questo caso l’ansia ci incita a dare il meglio, rendendoci maggiormente vigili e presenti, inoltre ci mette in guardia nelle situazioni di pericolo, consentendoci la sopravvivenza, se non sperimentassimo l’ansia attraverseremo la strada senza guardare e….. Leggi tutto “L’Ansia e la Paura”

Nutrire la Consapevolezza

La presenza mentale non consiste nel prestare maggiore attenzione, ma piuttosto nel prestare attenzione in modo diverso e più saggio; con tutta la mente e con tutto il cuore, utilizzando a pieno le risorse del corpo e dei sensi

M.Williams, J. Teasdale, Z. Segal, J. Kabat-Zinn

Si racconta che un famoso scrittore di viaggi fu invitato a cena da una facoltosa famiglia in Giappone, diversi erano gli ospiti presenti per l’occasione. Si trattava di una cena molto speciale poiché una delle portate prevedeva l’utilizzo del pesce palla, un pesce altamente prelibato ma anche noto per la sua pericolosità, è infatti estremamente velenoso (mortale), ma chef esperti sono in grado di asportare via il veleno. Lo scrittore quando giunse la portata la gustò lentamente, boccone dopo boccone e ammise di non aver mai mangiato nulla di così sublime. Quando il padrone di casa gli chiese come era stata la sua esperienza, lui rispose estasiato esaltando l’unicità del cibo appena assaporato, solo dopo questa risposta gli fu svelato che in realtà aveva mangiato del comunissimo pesce (il pesce palla era stato mangiato a sua insaputa da un altro commensale).

Lo scrittore imparò che non era importante quanto fosse buono, prelibato e costoso un cibo, ma quanto poteva essere speciale un alimento ordinario se mangiato con consapevolezza boccone dopo boccone.

Un’esperienza ordinaria può diventare straordinaria se affrontata consapevolmente (prestando attenzione in maniera intenzionale e non giudicante a ciò che sta accadendo nel momento presente, accogliendo le cose così come sono).

Possiamo applicare la Consapevolezza o Presenza Mentale o Mindfulness (sono tutti sinonimi) ad ogni esperienza: ad una camminata, a bere una tazzina di caffè, modificando completamente l’esperienza che stiamo vivendo. Dobbiamo semplicemente mettere a tacere il pilota automatico, che è un nostro fedelissimo compagno di viaggio ed immergerci nel momento presente.

É difficile rendersi conto come e quanto le nostre esperienze quotidiane siano incomplete se affrontate senza consapevolezza. Prendetevi 10 minuti e provate a fare questa semplice pratica: “un assaggio di consapevolezza, mangiare con i sensi”.

Munitevi di un chicco di uva passa e procedete nell’ascolto del file.

Bibliografia

M. Williams, J. Teasdale, Z. Segal, J. Kabat Zinn (2010), Ritrovare la Serenità Milano. Raffaello Cortina Editore

La Resilienza

Non importa quante volte cadi, ma quante volte cadi e ti rialzi.

V. Lombardi

La Resilienza è la capacità di fronteggiare positivamente eventi traumatici, esperienze negative e/o stressanti. Come altri termini, di uso e abuso comune (lo stress, ad esempio, che è la tensione e lo sforzo a cui è sottoposto un materiale rigido in condizioni di sollecitazione), è stato preso in prestito dall’ingegneria, dove sta ad indicare la capacità di un materiale di sopportare un urto senza rompersi.

Quando ci si trova davanti ad una situazione stressante si può reagire in due modi, o lasciandosi travolgere oppure affrontando le avversità, pensiamo ad esempio ad un rifiuto sociale: ci piace molto una persona e le chiediamo di uscire, lei/lui rifiuta l’invito dichiarando di non essere interessato a noi. Chi ha una bassa resilienza probabilmente passerà giorni a rimuginare, chi ha una buona resilienza accetterà il no ed andrà avanti con la sua vita. Diversi studi hanno dimostrato che lo stile di resilienza di una persona rimane immutato sia davanti alle piccole cose (eventi stressanti di lieve entità), sia davanti alle grandi cose (un lutto ad esempio). Quando si ha una bassa resilienza si tende a reagire alle avversità con ansia, depressione e impotenza. Avere una buona capacità di resilienza invece significa possedere delle capacità di fronteggiamento e la motivazione che permettono di affrontare gli eventi negativi senza che questi ci travolgano.

Gli studi dimostrano che le persone che hanno una buona resilienza sono consapevoli, ottimiste, con un buon livello di autostima, con una robustezza psicologica ed estroverse. Leggi tutto “La Resilienza”

Il Lasciare Andare

Il segreto non è dimenticare, ma lasciare andare. E quando tutto se ne sarà andato, sarai ricco nella perdita”.

Rebecca Solnit

Il lasciare andare è l’ultimo dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Come sempre vi ricordo che quando parliamo dei 7 Pilastri ci riferiamo in particolar modo alla pratica meditativa.

Il lasciare andare o non attaccamento significa accettare le cose così come sono. Capita di frequente che quando ci sediamo a meditare la nostra mente e il nostro corpo inizino a produrre pensieri, emozioni, sensazioni, alcuni ci piacciono talmente tanto che vorremmo tenerli con noi per sempre, altri invece ci turbano e ci infastidiscono, vorremmo che non fossero mai stati prodotti, il lasciare andare consiste nel non aggrapparsi alle nostre produzioni, belle o brutte che siano e ci spinge ad essere semplicemente spettatori di ciò che accade sul palcoscenico della nostra mente e del nostro corpo: “quando notiamo che la mente tende ad attaccarsi a qualcosa o a respingere qualcosa, possiamo ricordarci di lasciare andare quegli impulsi, di proposito, per vedere cosa succede. Quando ci troviamo a giudicare la nostra esperienza possiamo lasciare andare quei giudizi. Ci limitiamo a registrarli, senza dare loro ulteriore energia.”(Kabat-Zinn) Leggi tutto “Il Lasciare Andare”