Il “Non Cercare Risultati”

è proprio quando non hai aspettative che la vita ti regala le gioie migliori”

Il Non Cercare Risultati è un altro dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Meditare è essenzialmente non fare.

La maggior parte delle nostre azioni sono finalizzate ad ottenere un determinato risultato (ed è giusto sia così), questo per la Mindfulness è invece un ostacolo. L’unica finalità della pratica meditativa è quella di essere se stessi, potrà apparire bizzarro, ma in realtà già siamo noi stessi, ma si tratta di un modo differente di essere se stessi, senza ricerca di risultati, solo il semplice “essere noi”, accettandoci, durante “la nostra pratica”, così come siamo con tutto quello che incontriamo, momento dopo momento.

Approcciarsi alla meditazione con uno scopo“ora smetto di pensare/di soffrire/ora mi rilasso..” indica chiaramente che siamo diversi che come dovremmo essere, quindi non siamo adeguati: “Se fossi più rilassata, o più intelligente, o più impegnata, o più questo o più quello, se il mio cuore fosse più sano, se il ginocchio non mi facesse male, allora sarei ok. Così come sono ora, non vado bene.” (Kabat-Zinn) Leggi tutto “Il “Non Cercare Risultati””

La Fiducia

“Se io ho perso la fiducia in me stesso, ho l’universo contro di me”.

(Ralph Waldo Emerson)

La Fiducia è uno dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Incrementare la fiducia nelle proprie competenze e nelle sensazioni del corpo è fondamentale nella pratica meditativa. Affidarsi al proprio intuito e alle proprie capacità, sebbene comunque passibili di errore, è preferibile all’affidarsi esclusivamente ad un “condottiero” al di fuori di noi. Il nostro corpo attraverso i 5 sensi incontra la realtà prima della nostra mente, quindi se una sensazione ci mette in allarme dicendoci che quella cosa non fa per noi, perchè non accettare e dare credito alla nostra sensazione piuttosto che affidarci ai dettami di chi la pensa diversamente? Leggi tutto “La Fiducia”

La Felicità

Non è vero che la felicità significhi una vita senza problemi, la vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà. Bisogna affrontare le sfide, fare del proprio meglio. Si raggiunge la felicità quando ci si rende conto di riuscire a controllare le sfide poste dal fato, ci si sente persi se aumentano le comodità”.

(Zygmunt Bauman)

Oggi si celebra la giornata internazionale della felicità, istituita dall’ONU nel 2012, perchè la felicità è un obiettivo che dovrebbero raggiungere tutte le nazioni.

Ma cosa è la felicità? Se ne discute da secoli, filosofi, psicologi, neuroscienziati, genetisti, biochimici cercano di carpirne il segreto, le origini e di trovarne il substrato biologico.

La felicità è un’emozione preziosa, fugace. È una condizione di intenso benessere, in assenza di insoddisfazione e permeata da un forte senso di piacere.

Secondo M. Seligman, pioniere degli studi sull’ottimismo e padre della psicologia positiva, il 60% della felicità dipende dal nostro patrimonio genetico e dall’ambiente, ma il restante 40% dipende da noi. Leggi tutto “La Felicità”

Il Lutto

Il dolore ti rovescia lo stomaco, ti toglie il respiro, riduce l’apporto di sangue al cervello; il lutto sospinge in una direzione nuova.”

J. Barnes

Il lutto è un’esperienza che ognuno di noi si trova ad affrontare molteplici volte durante la propria vita. Il lutto è una perdita. Trovo molto corretta ed esaustiva la definizione che ne da Galimberti: “il lutto è lo stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo, che ha fatto parte integrante dell’esistenza. La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, o interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale e simili.”

Nella maggior parte dei casi abbiamo tutte le risorse per affrontare e superare il lutto, ma può accadere che si incontrino delle difficoltà e che il lutto si complichi, in questi casi può succedere di far ricorso a meccanismi che si ritiene siano di aiuto, in quanto ci tutelano apparentemente dalla sofferenza, ma in realtà sono solo fughe/evitamenti dall’accettazione del fisiologico dolore e che a lungo andare portano ad un incremento della sofferenza stessa.

Il lutto è un processo caratterizzato da diverse fasi che ci porta “ad attraversare il dolore” e “lasciar andare l’oggetto perduto”, per poter nel tempo ripristinare l’equilibrio che è stato alterato a causa della perdita.

Per superare il dolore associato ad una perdita bisogna accoglierlo e accettarlo, nessun lutto può guarire senza accettazione, un lutto non accettato diventa un lutto patologico o complicato, come lo definisce il Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5, APA 2013).

Leggi tutto “Il Lutto”

La Mente del Principiante

Il vero segreto dell’ apprendimento è avere sempre una mente da principiante perché nella mente di un principiante ci sono molte possibilità, nella mente di un esperto, poche.”

Shunryu Suzuki

La Mente del Principiante è un altro dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Molto spesso i nostri pensieri e i nostri apprendimenti non ci permettono di incontrare la realtà per quello che è veramente. Diamo per scontato ciò che viviamo abitualmente e come dice Kabat-Zinn “perdiamo di vista la straordinarietà dell’ordinario”. Per poter cogliere realmente la straordinarietà del momento presente va coltivata la mente del principiante, cioè una mente che volge lo sguardo agli accadimenti come se fosse la prima volta che li incontra. Nella Pratica Meditativa questa attitudine mentale è molto importante, ogni Pratica di Consapevolezza va incontrata come se fosse la prima volta, ogni Meditazione anche se ha sempre lo stesso oggetto di ancoraggio (ad esempio il respiro) sarà diversa, poiché ogni momento è unico ed irripetibile. Leggi tutto “La Mente del Principiante”

La Pazienza


Segui il ritmo della natura: il suo segreto è la pazienza.

(R. W. Emerson)

La Pazienza è un altro dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Essere pazienti significa comprendere e accettare che tutto ciò che accede segue un naturale percorso evolutivo, pensiamo alla frutta che non può essere colta e mangiata fino a quando il naturale processo di maturazione non sia giunto a termine, potenzialmente il frutto potrebbe essere sia colto, sia mangiato prematuramente, ma ciò andrebbe ad inficiare la qualità, ma soprattutto il gusto del prodotto.

In riferimento alla Pratica Meditativa la pazienza si coltiva verso il corpo e la mente. Ad esempio mentre stiamo facendo una pratica di Consapevolezza dovremmo vivere l’esperienza rammentando di non rimproverarci: “perchè la mente giudica, “perchè siamo preoccupati/nervosi”, “perchè non riusciamo a calmare lo stress”. Dovremmo concederci di vivere la nostra esperienza, perchè rappresenta semplicemente il nostro qui ed ora, ciò che accade in questo momento. Durante la pratica meditativa la mente spesso vaga, nei ricordi, nei pensieri, nei progetti futuri, come dice Kabat-Zinn: “Durante gran parte della nostra pratica, i pensieri sopraffanno la percezione del momento presente. La pazienza è particolarmente preziosa quando la mente è agitata. Ci aiuta, nello stesso tempo, ad accettare questa tendenza della mente al vagabondaggio e a ricordarci di non lasciarci travolgere nei suoi viaggi.” Leggi tutto “La Pazienza”

Il Non Giudizio

Il Non Giudizio è uno dei 7 Pilastri della Mindfulness.

Per coltivare la Consapevolezza un’attitudine importante è quella del “non giudizio”. Come dice Kabat-Zinn dobbiamo imparare ad essere testimoni imparziali della nostra esperienza. Per forma mentis siamo abituati a giudicare tutto ciò che accade, sia le esperienze esterne, sia quelle interne (sensazioni, emozioni, pensieri). Bisogna imparare a distaccarsi da tutto questo, ad eliminare i giudizi che applichiamo ai contenuti delle nostre esperienze. Buono, cattivo, neutro, mi piace, non mi piace, mi è indifferente sono alcuni dei giudizi che quotidianamente usiamo. Leggi tutto “Il Non Giudizio”

L’Accettazione, cosa è, cosa non è, come coltivarla.

Accettare significa osservare le cose così come accadono nel momento presente, senza giudicarle e senza lasciarsi influenzare dai propri desideri: se provo tristezza, sto con la mia tristezza, è solo un’emozione che sto sentendo in questo momento.

L’accettazione a volte può essere un processo lungo e complesso, accompagnato da sofferenza ma prima o poi è inevitabile che arrivi. Più “si fa tardi nell’accettare” maggiore sarà la sofferenza che si vivrà, poiché la sofferenza = dolore x non accettazione. Non tutti gli accadimenti fortunatamente richiedono lunghi periodi di elaborazione prima di essere accettati, come avviene per i lutti, le gravi malattie, le separazioni, etc…

Nel quotidiano invece capita di spendere molte delle proprie risorse per combattere la realtà di ciò che ci accade, e quindi rifiutiamo di essere tristi, bassi, di provare dolore fisico. Ma dove ci porta tutto questo? Semplicemente ad intralciare il benessere, la crescita personale, il miglioramento di se stessi. Leggi tutto “L’Accettazione, cosa è, cosa non è, come coltivarla.”

MBSR

L’MBSR (mindfulness based stress reduction) è un programma di riduzione dello stress basato sulla mindfulness, finalizzato al miglioramento del benessere psico-fisico dei partecipanti grazie all’apprendimento di pratiche di meditazione di consapevolezza. Nasce nel 1979, quando Jon Kabat Zinn fonda la Stress Reduction Clinic (Clinica per la riduzione dello stress). Da qui i protocolli iniziano a diffondersi e a venire applicati nelle università e negli ospedali. Con gli anni i corsi si diffondono nei più disparati ambiti: aziende, scuole, mondo dello sport, carceri, in molti approcci psicoterapeutici, etc..

La prospettiva della Mindfulness introduce un modo diverso di entrare in contatto con la propria esperienza, insegnando come prendersi cura di se stessi, vivere al meglio, ad accettare gli accadimenti e a gestire lo stress. Leggi tutto “MBSR”

La Mindfulness: cosa è, cosa non è

La Mindfulness è quel genere di consapevolezza che emerge attraverso il prestare attenzione al momento presente, intenzionalmente e in maniera non giudicante.

Essere Mindful significa essere totalmente se stessi e totalmente calati nel qui ed ora, radicati nella realtà così come è, non in quella che vorremmo o che ci immaginiamo. È una modalità di coscienza che si può coltivare e stabilizzare tramite la pratica meditativa (Kabat-Zinn, 2003).

La Mindfulness affonda le sue radici nella Meditazione di Consapevolezza, pratica Buddhista della tradizione Theravada. Leggi tutto “La Mindfulness: cosa è, cosa non è”