La Mindfulness e i suoi pilastri

É partito oggi il percorso “La Mindfulness e i suoi pilastri: un percorso di consapevolezza attraverso il momento presente”. 10 incontri tentuti da me per il progetto E.V.A Empowerment Valore Autostima, un progetto rivolto a donne e ragazze, ideato e fortemente voluto da ADA ed aNTEAS.

Chi volesse partecipare ai prossimo incontri può trovare tutte le informazioni utili nelle locandine qui sotto.

6 suggerimenti per coltivare la consapevolezza nella quotidianità

La consapevolezza è la pratica di vivere nel momento presente, che ci fa percepire la nostra vita con chiarezza, compassione e accettazione”.

R. J. Semple

  1. Appena svegli, prima di congedarci dal letto, portiamo la nostra attenzione al processo del respiro e facciamo 5 respiri consapevoli.

  2. Scegliamo un’ azione che svolgiamo quotidianamente, una diversa a settimana, e “facciamola con consapevolezza”, lavare i denti, spalmare una crema, bere il caffè, fare la doccia, lavare i piatti…Svolgere un’attività con consapevolezza significa impiegare tutti i nostri sensi mentre la facciamo, ad esempio nello spalmare una crema possiamo sentire il suono del tappo che si svita per aprire il barattolo dove è riposta, possiamo odorare la fragranza che emana, sentire la consistenza sotto le dita e sulla pelle del corpo, osservare di che colore è…

  3. Portiamo la consapevolezza a tavola, scegliamo un pasto (potrebbe essere utile iniziare con uno spuntino) e facciamolo consapevolmente: sediamoci, spegniamo la tv, togliamo il libro, il giornale, il cellulare, eliminiamo ogni fonte di possibile distrazione e dedichiamoci completamente al cibo che abbiamo davanti a noi (qui e qui si possono trovare alcune indicazioni su come mangiare con i 5 sensi).

  4. Durante la giornata programmiamo alcuni piccoli spazi di consapevolezza, bastano pochi minuti (anche solo 3!!). Ci sediamo, ancoriamo bene i piedi al pavimento, chiudiamo gli occhi se non ci crea disagio, portiamo l’attenzione sul respiro e facciamo alcuni respiri consapevoli.

  5. Usiamo le campane di consapevolezza, un messaggio che arriva, il telefono che squilla, il semaforo rosso, o delle sveglie messe appositamente, possono essere dei “piccoli avvisi” che ci richiamo alla consapevolezza, al qui ed ora, a tornare nel momento presente.

  6. Teniamo sul nostro comodino un taccuino, il “taccuino della gratitudine” e a fine giornata scriviamo almeno 3 cose che ci sono accudute per cui siamo grati (devono essere piccole cose che magari ci hanno regalato un sorriso: la telefonata con un amico, un bel tramonto, le coccole dell’animale domestico che vive con noi…).

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L’MBCT, il protocollo di terapia cognitiva basato sulla Mindfulness

Il protocollo MBCT (Mindfulness Based Cognitive Therapy) nasce grazie agli studi di Segal, Williams e Teasdale che hanno rielaborato l’MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) di Kabat Zinn e avvalendosi della terapia cognitiva hanno strutturato un programma che si è dimodtrato altamente efficace per prevenire le ricadute della depressione. Ma numerosi studi effettuati negli ultimi 15 anni hanno dimostrato che l’MBCT è un protocollo efficace anche per chi soffre di disturbi dello spettro ansioso, disturbo ossessivo compulsivo, disturbo bipolare, disturbi alimentari, disturbi dello spettro depressivo in atto e difficoltà nella regolazione delle emozioni. In generale è un protocollo adatto a chiunque voglia imparare a passare dalla modalità del fare a quella dell’essere, dal pilota automatico, che spesso tiranneggia nella nostra quotidianità, all’essere Mindful (essere presente a tutto ciò che accade in maniera intenzionale e non giudicante), comprendendo come smettere di rimuginare e ruminare. Se si vuole apprendere come approcciarsi in maniera diversa alle proprie emozioni e ai propri pensieri senza esserne più schiavo, non perché non si avranno più ma si perchè imparerà a viverli in maniera differente, questo percorso può essere molto utile. Leggi tutto “L’MBCT, il protocollo di terapia cognitiva basato sulla Mindfulness”

Pillole di Strategie per Gestire l’Ansia: l’Attività Motoria

Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla.
Pierre de Coubertin

L’Ansia può essere in molti casi uno stato emotivo fortemente invalidante, lo sa bene chi ne soffre. Fare attività motoria costantemente può aiutare a gestire meglio gli stati ansiosi.

Le linee guida del ministero della salute consigliano per mantenere un buon equilibrio psico-fisico di fare almeno 150 minuti di attività motoria a settimana, l’ideale sarebbe che una sessione durasse non meno di 30 minuti. Leggi tutto “Pillole di Strategie per Gestire l’Ansia: l’Attività Motoria”

L’Accettazione, cosa è, cosa non è, come coltivarla.

Accettare significa osservare le cose così come accadono nel momento presente, senza giudicarle e senza lasciarsi influenzare dai propri desideri: se provo tristezza, sto con la mia tristezza, è solo un’emozione che sto sentendo in questo momento.

L’accettazione a volte può essere un processo lungo e complesso, accompagnato da sofferenza ma prima o poi è inevitabile che arrivi. Più “si fa tardi nell’accettare” maggiore sarà la sofferenza che si vivrà, poiché la sofferenza = dolore x non accettazione. Non tutti gli accadimenti fortunatamente richiedono lunghi periodi di elaborazione prima di essere accettati, come avviene per i lutti, le gravi malattie, le separazioni, etc…

Nel quotidiano invece capita di spendere molte delle proprie risorse per combattere la realtà di ciò che ci accade, e quindi rifiutiamo di essere tristi, bassi, di provare dolore fisico. Ma dove ci porta tutto questo? Semplicemente ad intralciare il benessere, la crescita personale, il miglioramento di se stessi. Leggi tutto “L’Accettazione, cosa è, cosa non è, come coltivarla.”