La Coppia in Crisi (parte 4): Il Cambiamento

 

Un problema delle coppie in crisi è la convinzione che le cose non possano migliorare, questa rema contro il cambiamento facendo apparire inutile qualsiasi tentativo costruttivo di modificare il modo di pensare e di agire. Quando uno dei due partner inizia ad effettuare qualche cambiamento positivo ad avvantaggiarsene non è solo il rapporto, ma anche l’altro partner.

Quando si inizia a prendere in considerazione l’idea di cambiare ci si può scontrare con opinioni radicate o atteggiamenti mentali che indeboliscono la motivazione, in genere questi si trovano sotto forma di pensieri automatici (pensieri che affiorano in maniera automatica nella nostra mente), distorsioni cognitive (modi errati di leggere le informazioni) e convinzioni di base (credenze globali e generalizzanti con cui le persone leggono gli accadimenti). Dopo aver effettuato una analisi/valutazione di questi si può procedere con la loro neutralizzazione, mostrandone attraverso la disputa cognitiva (una tecnica utilizzata in terapia cognitiva) gli aspetti erronei, esagerati, illogici e fallaci. Le opinioni resistenti al cambiamento sono quelle disfattiste, quelle che si auto-giustificano, le argomentazioni basate sulla reciprocità, e lo scaricare le responsabilità.

Un ostacolo al cambiamento è spesso la propensione dei coniugi ad attribuire tutte gli accadimenti spiacevoli a tratti riprovevoli della personalità del compagno . Sarebbe più realistico pensare che alcune persone hanno abitudini e suscettibilità che le rendono vulnerabili o le portano a ferire gli altri. Quindi esprimere un problema in modo vago, o causato da un tratto della personalità del compagno rende vano qualsiasi tentativo di modificare una situazione disperata. Definire un problema in termini concreti può avviare una serie di piccoli cambiamenti che possono migliorare il rapporto. Leggi tutto “La Coppia in Crisi (parte 4): Il Cambiamento”

La Coppia in Crisi (parte 3): il ruolo dei Pensieri e delle Emozioni

Abbiamo concluso il precedente articolo sulla crisi di coppia accennando il tema che sarebbe stato trattato in questo articolo, ossia come alcuni pensieri, di cui spesso siamo scarsamente consapevoli, e alcune emozioni, incidono negativamente nella comunicazione tra partner.

Reazioni in apparenza sconcertanti assumono una luce diversa quando si intercettano i pensieri (gli addetti ai lavori li definiscono “pensieri automatici”, automatici poichè affiorano in maniera automatica nella nostra mente) che le hanno scatenate , una volta individuati i pensieri frutto del monologo interiore, si riesce a capire meglio in che modo si reagisce e perché la reazione è eccessiva.

Le trappole mentali che complicano i rapporti coniugali sono numerose, e sono il riflesso di involontarie distorsioni nell’elaborazione dell’informazione.

Per capire realmente il comportamento di una persona oltre ad i pensieri automatici vanno identificate le convinzioni (credenze assolute, globali, generalizzanti con cui le persone leggono gli accadimenti) che ne sono alla base. Mettendo a confronto le convinzioni di due partner spesso si può capire perchè lo scontro sarà inevitabile. Il conflitto fondamentale si manifesta nella rabbia e nell’ostilità.

Molte delle discussioni delle coppie in crisi sono accompagnate da una forte rabbia, da parte di uno o di entrambi i partner, esistono alcuni criteri che i membri della coppia dovrebbero tener presenti per ridurre al minimo i possibili danni delle discussioni troppo accese.

  1. I partner possono essere provocatori senza motivo, nel modo in cui parlano dell’educazione della prole, della gestione del budget economico, etc.. Spesso fanno uso di sarcasmo, sottili punzecchiature, critiche mal fatte. La cosa migliore sarebbe quella di dichiarare apertamente cosa desiderano.

  2. Il parlare nel modo sopra descritto spesso può essere dettato dalla credenza di essere nel giusto, oppure dall’aver appreso dalla famiglia d’origine questo modello di interazione.

  3. Rabbia ed ostilità sono emozioni primordiali, per questo nella maggioranza dei casi bisognerebbe imparare a gestire o a ridurre una rabbia eccessiva.

  4. Le possibili tecniche di controllo sono: trattenersi dall’agire in preda all’ira, sospendere momentaneamente le discussioni troppo accese.

  5. Una volta che i partner sono in grado di individuare i pensieri automatici e le distorsioni cognitive alla base della loro rabbia, possono generare soluzioni alternative e costruttive per la soluzione dei problemi.

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Quando l’amore non basta: la coppia in crisi

La rivoluzione operata dal cognitivismo ha enfatizzato l’uso del pensiero per risolvere i problemi, o per crearli od aggravarli. La forza motrice del comportamento è il modo in cui si pensa, un pensiero schietto e limpido spinge a comportarsi in maniera nettamente differente rispetto a quando si è spinti da un pensiero intralciato da significati simbolici distorti, da interpretazioni errate, e ragionamenti illogici. Quando un membro di una coppia commette un errore sia nel giudicare, sia nel comunicare si provoca una sofferenza e rischia di provocare sofferenza anche al proprio compagno, dovendo inoltre a volte subire le conseguenze di tale errore.

Per potersi districare in questo labirinto di pensieri bisogna far uso di un tipo di ragionamento d’ordine superiore, ma purtroppo nei rapporti di coppia la capacità di identificare e correggere gli errori commessi, dettati da giudizi ed interpretazioni sbagliate, è carente. A volte due partner ritengono di parlare la stessa lingua capita però che ciò che uno dice e l’altro sente siano due cose agli antipodi. Una comunicazione difettosa determina frustrazione e delusione in molte coppie. Gli errori di interpretazione a volte si intensificano così tanto finendo con il creare situazioni irreversibili, ma se i partner se ne rendono conto in tempo, lo tsunami può essere bloccato.

Il fine della terapia cognitiva è quello di aiutare le coppie in questo lavoro: rendere chiaro ad entrambi il loro modo di pensare e comunicare, con l’obiettivo di evitare le interpretazioni sbagliate. Leggi tutto “Quando l’amore non basta: la coppia in crisi”

Il Permaloso

Una mente che è “sulla difensiva” non è una mente aperta.
Napoleon Hill

Permaloso è colui che si offende facilmente davanti ad una critica, un’osservazione o una frase ironica che gli è stata rivolta.

Come reagisce a tutto questo il permaloso? O si chiude a riccio, rimanendo in silenzio anche per lunghi periodi, o attacca per difendersi, mostrando a volte una reazione impulsiva esagerata, o “il permaloso in via di guarigione”esprime assertivamente il disagio che sta provando, per cercare un confronto, per comprendere un punto di vista diverso dal proprio.

Diversi sono i motivi che possono spingere una persona ad essere permalosa: