Eiaculazione Precoce: cosa è, cosa la può provocare, come si cura

L’ eiaculazione precoce è un disturbo sessuale che si manifesta nella difficoltà o incapacità di riuscire a controllare volontariamente il processo eiaculatorio. L’uomo che eiacula prematuramente raggiunge rapidamente l’orgasmo, ciò rende spesso non appagante e deludente il rapporto sessuale sia per se stesso, sia per il partner.

Le statistiche ci dicono che in Europa e negli USA il 20-30 % degli uomini con età inferiore ai 60 soffrono di questa patologia.

Molti casi di eiaculazione precoce hanno una causa psicologica alla base del disturbo. Spesso si parla di “ansia da prestazione”, ciò si verifica quando la sessualità dell’uomo è ancora immatura o quando ci si trova in situazioni in cui si crede che le proprie capacità virili sono minacciate, o quando alcuni pensieri-sensazioni-emozioni (che sono all’origine dell’ansia) distraggono l’uomo dalla necessaria consapevolezza e concentrazione sul momento presente, non consentendogli di riconoscere le sensazioni che precedono l’orgasmo.

Anche lo stress spesso influenza negativamente il processo eiaculatorio.

Quando le cause sono psicologiche si consiglia di rivolgersi a un sessuologo o a uno psicoterapeuta (possibilmente con un approccio centrato sul qui ed ora).

Chi non soffre di eiaculazione precoce è in grado di posticipare il processo eiaculatorio, l’eiaculatore precoce no, dal momento che eiacula in automatico appena raggiunto il livello critico di eccitamento, come se non riuscisse ad identificare le sensazioni che precedono l’eiaculazione.

Il metodo maggiormente accreditato per rendere l’uomo consapevole delle sensazioni pre – eiaculatorie è lo “stop and start” (tecnica utilizzabile sia in coppia sia da soli). L’uomo deve assumere una posizione comoda, preferibilmente sdraiato sulla schiena ed iniziare la masturbazione, con la consegna di concentrarsi sulle sensazioni erotiche, quando sente che il piacere inizia ad aumentare deve fermarsi. Nell’arco di pochi secondi “l’urgenza eiaculatoria” cessa e può riprendere la masturbazione per fermarsi nuovamente al ripresentarsi dello stimolo eiaculatorio. Il tutto va ripetuto per 4 volte e alla quarta può eiaculare. È importante che durante tutto il processo l’uomo si concentri su quello che sta accadendo, lo scopo del trattamento, infatti, è imparare a riconoscere e a gestire le sensazioni pre-eiaculatorie.

Quando la masturbazione inizia a portare i primi risultati (almeno 3 occasioni andate a buon fine), si può ripetere l’esercizio utilizzando prodotti lubrificanti (nel reparto profumeria dei negozi di articoli per l’igiene della casa e nei grandi supermercati, o nei sexy shop si possono trovare oli lubrificanti adatti all’uso), per rendere il tutto quanto più simile agli ambienti in cui si svolge il rapporto sessuale. Dopo 3 o 4 prove terminate con successo l’uomo può approcciarsi al rapporto sessuale, applicando sempre la tecnica dello stop and start. La posizione ottimale per l’uomo è quella in cui lui è sdraiato e il partner lo sovrasta, anche in questo caso l’uomo dovrà fermare il partner in prossimità del processo eiaculatorio per 3 volte, potendo eiaculare alla quarta.

Un’altra tecnica è quella dello “squeeze” o “compressione”, in questo caso il paziente ed eventualmente il suo partner devono essere addestrati da un terapista ad eseguire una serie di esercizi che permettano di avere una maggiore percezione e controllo delle sensazioni pre-eiaculatorie. Il principio è lo stesso dello stop and start con la differenza che, invece di bloccare la masturbazione, si comprime il pene con pollice ed indice sotto il glande schiacciando con forza fino a che non viene persa buona parte dell’erezione, quindi si può riprendere la stimolazione. L’esercizio va ripetuto 4 volte e alla quarta l’uomo può eiaculare. Come per lo stop and start si procede prima manualmente, poi con l’ausilio di lubrificanti e per ultimo ci si approccia al rapporto sessuale.

Entrambe le tecniche possono non dare i risultati desiderati alle prime applicazioni, ma il perseverare premia nella maggioranza dei casi l’impegno. La durata del training può variare da un periodo di due settimane ad alcuni mesi. Una volta risolto il problema potrebbero presentarsi in futuro delle ricadute. Il consiglio in questo caso è di riprendere gli esercizi fino a quando non c’è nuovamente il controllo del processo eiaculatorio.

Bibliografia

Hawton, K. (1987). Guida Pratica alla Terapia Sessuale, Roma: Ubaldini Editore-

Kaplan,  H.S.  (2005). Nuove Terapie Sessuali, Milano: Bompiani.

Masters, W.H. & Johnson, V.E. (1970). Human Sexual Inadequacy. Toronto; New York: Bantam Books.

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