Lo Stress

Tutti sanno cosa vuol dire provare stress, sebbene in molti non siano in grado di darne una definizione. Non esiste comunque una definizione universale. Diversi ricercatori se ne sono occupati, quella che io considero più completa ed esaustiva è la definizione di Lazarus (1984), che parla di stress psicologico in termini di transazione fra l’individuo e l’ambiente: “una particolare relazione tra l’individuo e l’ambiente che la persona vive come al limite delle proprie risorse e come un pericolo per il proprio benessere”. Quindi a parità di evento a seconda di come lo si vive c’è chi si stresserà e chi no, prendiamo ad esempio la situazione traffico cittadino, chi si percepisce inadeguato alla guida troverà sicuramente questa situazione altamente stressante, a differenza ad esempio di un autista che è invece abituato a vivere quotidianamente la situazione traffico, quindi a seconda di come leggiamo/interpretiamo gli accadimenti saremo più o meno soggetti a stress. Inquadrare gli eventi come pericolosi per il proprio benessere provoca stress, sebbene guardando lo stesso evento da un punto di vista diverso possiamo renderci conto che non è più fonte di stress o lo è in misura nettamente inferiore. Questo significa che è possibile esercitare una forma di controllo su alcune delle cause dello stress, anche se troveremo sempre e comunque cause che non possiamo gestire.

La prima cosa da fare x gestire lo stress è capire cosa sta accadendo, la situazione va percepita globalmente, da diversi punti di vista, nel noto film “L’Attimo Fuggente” il professore diceva ai suoi allievi: “Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse..e il mondo appare diverso da quassù..è proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva”. È questo che dobbiamo fare: modifichiamo il modo di vedere le cose e cambieremo il modo di reagire a queste.

Le nostre reazioni inconsapevoli ed automatiche agli eventi stressanti sono la causa di molto dello stress che subiamo.

Davanti ad un evento stressante il nostro corpo si prepara a reagire o con l’Attacco o con la Fuga, in quel momento è presente uno stato di forte attivazione: grandi tensioni muscolari, intense emozioni e liberazione degli ormoni dello stress (tra cui l’adrenalina). Tutti e 5 i sensi sono allertati, si è particolarmente vigili e attenti, aumentano il ritmo e la frequenza dei battiti cardiaci, anche la pressione sanguigna si alza, tutto ciò fa si che i muscoli abbiano a disposizione un quantitativo elevato di sangue e siano pronti per l’attacco o la fuga. Nello stesso tempo i processi legati alla digestione si bloccano (questo spiega perchè quando siamo molto stressati sentiamo lo stomaco “chiuso”). Gli animali in situazioni di pericolo reagiscono nella stessa maniera, il problema per il genere umano è che questo genere di reazioni si innesca ogni volta che si percepisce una minaccia, che sia reale o meno. L’iper-attivazione tipica della reazione di stress può diventare un modus vivendi, quindi cronica. Alcune persone infatti si sentono sempre agitate, tese e nervose.

Quando non si reagisce con Attacco o Fuga è come se tutta la reazione innescata non trovasse una valvola di sfogo. Il permanere di questo stato di iper attivazione si può tradurre in somatizzazioni, mal di testa, ipertensione, disturbi del sonno, disturbi gastro-intestinali, problemi cardiaci, ansia.

La notizia buona è che abbiamo degli alleati che possono essere molto utili per combattere lo stress:

  • essere consapevoli: l’allenamento alla consapevolezza potenzia la calma e l’attenzione, permettendoci di rispondere in maniera creativa ed equilibrata.

  • il respiro: ci porta subito nel qui ed ora, radicandoci nel corpo.

  • le risposte creative: non esiste una strategia unica ed adatta a tutte le situazioni di stress, ogni occasione è diversa, ma affrontandola con consapevolezza la creatività nelle risposte verrà premiata.

Esistono inoltre programmi specifici per la riduzione dello stress, come l’MBSR.

Bibliografia:

J.Kabat-Zinn (2012). Vivere Momento per Momento. Milano, TEA.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *