Carpe Diem, l’arte del non procrastinare

 

Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio , del potere, della magia. ”

Goethe

Se abbiamo un proposito mettiamolo in pratica, non aspettiamo il lunedì per la dieta, il bel tempo per fare una passeggiata, il mese prossimo per andare in palestra, domani o quando ci sarà un po’ di silenzio per tornare a meditare. Non rimandiamo a data da destinarsi il caffè con un amico, quella telefonata di piacere o di dovere da fare, quel pranzo o quella cena. Non rimandiamo i doveri, non rimandiamo i piaceri. Ogni lasciata è persa.

Impariamo a non procrastinare perchè farlo ci rende poco padroni del nostro tempo lasciandoci un senso di impotenza e frustrazione.

Spesso quando si afferma“dopo lo farò” si è a conoscenza degli esiti che questo rimandare comporterà, dal semplice decidere di non pulire la propria casa scegliendo di rimanere acciambellati sul divano (nei giorni lo sporco si accumulerà e quando si deciderà di scegliere la ramazza al posto dell’amato sofà la sporcizia sarà aumentata e la fatica, l’impegno ed il tempo che si dovranno impiegare per le pulizie saranno sicuramente di entità maggiore) a cose più serie che riguardano la nostra salute fisica e psichica passando anche per decisioni lavorative o interpersonali.

Ma perchè si rimanda?

  • Per mancanza di voglia (pulire è estremamente noiso).

  • Per mancanza di motivazione (“si zia poi la chiamerò, tanto passa tutto il tempo a lamentarsi dei suoi guai senza neppure chiedermi se sto bene”).

  • Per paura di commettere un errore, spesso legato ad una bassa autostima (può capitare in ambito lavorativo di rimandare alcune decisioni poiché si teme di fare la scelta sbagliata).

  • Per eccessiva pignoleria (“non darò quell’esame all’università sin quando la mia preparazione non sarà ecellente”).

Quando si decide di rimandare qualcosa si sta effettuando un evitamento e gli evitamenti, anche se a breve termine possono apparire funzionali, a lungo andare presenteranno il conto, pensiamo ad una persona che ha paura a guidare l’automobile, ogni giorno potrebbe trovarsi a ripetere “mi eserciterò adomani”, appena pronunciata questa frase probabilmente il suo stato di ansia legato al pensiero “devo guidare” diminuirà, ma questo evitamento non farà altro che incrementare questa ansia giorno dopo giorno, perchè il giorno dopo è probabile che quella persona si trovi nuovamente a dire “lo farò domani”e di domani in domani forse non guiderà mai perchè sarà attanagliata dall’ansia che nei giorni è diventata un mostro spaventoso ed ingestibile.

Procrastinare fa male al nostro cervello, ce lo svela uno studio del 2015. I ricercatori volevano comprendere le basi cognitive e genetiche del procrastinare. Analizzando 386 coppie di gemelli oltre adevidenziare una componente genetica del procrastinare, il 28% dell’arte del rimandare sarebbe ereditaria, hanno scoperto che chi procrastina ha funzioni esecutive meno efficenti (un complesso sistema cerebrale che regola principalmente i processi di controllo, pianificazione e coordinazione).

Cosa si può fare per imparare a cogliere l’attimo e ad agire senza rimandare?

La consapevolezza come spesso accade può essere di aiuto, rendersi conto di questo automatismo che si ha nel rimandare è il primo passo per liberarsi dalle spire della procrastinazione. Quando il pilota automatico sussurra “poi lo farò”apriamo gli occhi, rendiamoci conto degli inganni nascosti dietro a queste parole e agiamo.

Bibliografia:

D. E. Gustavson, A. Myake, J.K. Hewitt, NP Friedman (2015), Journal of Experimental PsychoUnderstanding the Cognitive and Genetic Underpinnings of Procrastination: Evidence for Shared Genetic Influences With Goal Management and Executive Function Abilities.

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