Il Sonno, parte 2: la Melatonina, i Ritmi Circadiani e il Crontipo

La melatonina è un ormone prodotto dalla ghiandola pineale o epifesi, una piccola ghiandola del nostro cervello grande non più di un chicco di riso. È l’ormone che regola il ciclo sonno – veglia, facilita il sonno e ci fa sentire spossati e frastornati. La secrezione della melatonina è regolata dalla luce, quando uno stimolo luminoso raggiunge la retina quest’ultima invia un messaggio al nucleo soprachiasmatico (un nucleo dell’ipotalamo) che a sua volta spinge la ghiandola pineale a bloccare la produzione di melatonina. L’assenza di luce invece ne favorisce la produzione. Quindi la produzione di melatonina raggiunge il suo massimo livello durante la notte e diminuisce notevolmente durante il giorno. Il nucleo soprachiasmatico è una sorta di orologio interno che invia segnali seguendo uno schema prevedibile e ripetitivo (che si replica ogni 24 ore). Questo schema prende il nome di ritmo circadiano (dal latino circa diem: intorno al giorno). Alle 6 del mattino siamo quasi tutti assonnati , nelle 5 ore successive invece saremo sempre più desti (il motivo per cui ci svegliamo tra le 7 e le 9). Dalle 11 in poi iniziamo ad essere meno svegli fino ad arrivare alle 15, orario in cui molto spesso si percepisce un senso generale di stanchezza e sonnolenza (complice anche il processo digestivo), è infatti questo il momento ideale per la siesta. Questo momento di “cedimento” ha la durata di circa un’ora, dalle 16 in poi, infatti aumentano i livelli di energia e ci si sente attivi e pimpanti con un picco massimo verso le 20. Dalle 21 le nostre energie tendono ad esaurirsi e mediamente si prende sonno entro le ore 24, questi bassi livelli energetici continuano fino alle 6 del mattino successivo, quando ha inizio un nuovo ciclo.

I nostri ritmi circadiani non sono così regolari sin dal giorno in cui veniamo al mondo, sebbene intorno ai 6 mesi i neonati inizino a regolarizzarsi dormendo soprattutto durante la notte.

Nel corso dell’adolescenza i ritmi circadiani subiscono un importante cambiamento spostandosi di circa 3 ore, quindi gli adolescenti non prendono sonno fino a tarda notte e la mattina faticano notevolmente ad alzarsi se la sveglia suona prima delle ore 11 – 12.

Molto interessanti sono le differenze individuali dei ritmi circadiani che prendono il nome di cronotipo, c’è chi si sveglia all’alba energico e brioso, ma crolla sul divano entro le 22: le allodole, e chi la notte sta sveglio fino a tardi e si alza verso le 9 il giorno successivo: i gufi. Tutte le persone ci collocano mediamente su una sorta di continuum che ha come estremi da una parte il gufo e dalla parte l’allodola. Il cronotipo ha una elevata componente genetica, quindi è probabile che se si ha una tendenza ad essere una allodola, uno dei nostri genitori avrà la stessa tendenza. Sembra inoltre che essere gufo o allodola influenzi il nostro modo di sentire, pensare e agire, le allodole sarebbero più sveglie e attive verso le 12 e più felici tra le 9 e le 16, i gufi invece sono più svegli e attivi verso le 18 e più felici tra le 13 e le 22. Il crontipo inoltre incidirebbe sulle differenze individuali, sebbene vi siano forti controversie sulla relazione tra cronotipo e personalità. Alcune ricerche identificano le allodole come persone introverse, razionali e affidabili e i gufi come estroversi, alla ricerca del piacere e creativi, caratteristiche che li spingerebbero ad avere durante la loro vita un numero di partner maggiori rispetto alle allodole. I gufi potrebbero inoltre soffrire maggiormente di obesità poiché sembra siano molto attratti dagli spuntini notturni.

Il cronotipo influenza anche le prestazioni scolastiche e lavorative, le allodole a scuola sarebbero favorite poiché le lezioni si svolgono negli orari in cui sono più energiche e concentrate, lo stesso vale per tutti quei lavori che si svolgono tra le 9 e le 18.

Esistono però persone che non si identificano ne nella categoria dei gufi, ne nella categoria delle allodole, alcuni ricercatori russi avrebbero identificato altri due cronotipi (a cui ancora non è stato assegnato un nome), esisterebbero infatti alcune persone che dichiarano di sentirsi da sempre energiche sia la mattina sia la sera ed altre persone che riferiscono un senso di spossatezza e sonnolenza che li accompagna da sempre durante tutta la giornata, entrambi i gruppi non avrebbero preferenza riguardo alla “sveglia” o al momento di andare a dormire. Secondo lo studio russo solo il 50% delle persone rientra nelle categorie gufo o allodola, il restante 50% si divide tra gli altri due cronotipi in cerca di nome.

Bibliografia:

Giampietro M., Cavallera G.M., Morning and Evening Types and Creative Thinking, in Personality and Individual Differences, 42 (3), 2006

Stolarski M., Ledzinska M., Matthews G., Morning is Tomorrow, Evening is Today: Relationship between Chronotype and Time Perspective, in Biological Rhythm Research, 44, 2013.

Wiseman R., (2017). Il Potere del Sonno. Vallardi A.

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