L’interesse dei bimbi nei confronti dei propri genitali inizia molto presto. A partire dal compimento del primo anno di vita i bimbi iniziano spesso a toccare le proprie parti intime, ad esempio nel momento del cambio del pannolino o quando fanno il bagnetto. Potremmo definire questa fare come pre-genitale, una fase di semplice scoperta ed esplorazione del proprio corpo e delle sensazioni che si provano. Intorno ai 2/3 anni i bambini iniziano a capire che c’è una differenza tra maschio e femmina, questa cosa li incuriosisce molto, i maschi possono temere di perdere il pene poiché credono che le femmine lo abbiano perso, le femmine spesso si chiedono il perchè di questa differenza, a 4 anni si rendono conto che saranno per sempre maschi o femmine.
Verso i 5/6 anni iniziano i primi giochi esplorativi di gruppo, il famoso “gioco del dottore”, giochi che non vanno assolutamente vietati, va comunque spiegato ai bambini che questi giochi si fanno solo tra coetanei (non con ragazzi più grandi o adulti) e tutti devono essere consenzienti, nessun bimbo va obbligato a partecipare se non vuole, l’adulto inoltre può offrire la propria disponibilità se durante il gioco sorgessero dubbi. Sempre intorno ai 5/6 anni è probabile che i bambini sviluppino una curiosità su come nascono i bambini, è questa l’età giusta per fornire una breve e sincera spiegazione, evitando cavoli e cicogne, è inoltre importante che i bambini inizino a conoscere i nomi scientifici dei loro organi sessuali. A 7/8 anni potrebbero iniziare a fare richieste più dettagliate sul sesso, ad esempio sul funzionamento degli organi sessuali, anche in questo caso è bene fornirgli spiegazioni semplici e realistiche, è sempre meglio che sia un adulto a soddisfare le curiosità, piuttosto che la rete o amici più grandi, che potrebbero fornire informazioni distorte o non adeguate all’età. A partire dai 7 anni iniziano anche a rafforzare la propria identità sessuale che si traduce nel desiderio di interagire in maniera più esclusiva con coetanei dello stesso sesso.
Intorno ai 9/10 anni per le femmine e i 12/13 per i maschi iniziano i primi cambiamenti fisici, crescita dei peli, sviluppo del seno, secrezioni vaginali e comparsa del ciclo mestruale per le femmine, comparsa dei peli, cambiamento della voce e produzione di sperma per i maschi. I ragazzi dovrebbero arrivare preparati a questi cambiamenti, per evitare i traumi che potrebbero verificarsi nel trovarsi in un corpo che non riconoscono.
Concludendo e riassumendo, è assolutamente normale che i bimbi si tocchino i genitali sin da piccolissimi e per questo motivo non dovrebbero mai essere rimproverati o obbligati a smettere questa pratica, i genitori non dovrebbero mostrare disappunto, ma possibilmente spiegare, a partire dai 3 anni, che è giusto essere curiosi nei confronti del proprio corpo, sebbene tutto questo debba avvenire quando si è soli, mai in pubblico, poiché si tratta di qualcosa di molto personale. Assumere un atteggiamento contrario alla masturbazione rischierebbe di far associare ai bambini il piacere alla vergogna e al senso di colpa. La masturbazione nei bimbi ha essenzialmente 3 motivazioni: la scoperta/esplorazione, il piacere e la consolazione. Atteggiamenti eccessivi verso la masturbazione potrebbero essere legati a cambiamenti importanti (inizio di un nuovo percorso scolastico, nascita di un fratellino, separazione dei genitori, morte di un nonno), in questo caso il bambino potrebbe usare la masturbazione come pratica consolatoria, una buona dose di coccole e abbracci nella maggior parte dei casi risolvono la questione.
È importante che gli adulti, in particolar modo i genitori abbiano un atteggiamento positivo, di apertura e ascolto nei confronti della sessualità dei bambini, il sesso non dovrebbe essere un tabù, solo così i bambini potranno sviluppare un sano atteggiamento nei confronti del sesso.