Il Senso di Colpa

A tutti nella vita è capitato di sentirsi in colpa e sicuramente è stato un momento molto spiacevole. Il senso di colpa è legato ad un errore commesso, uno sgarbo, una cattiveria fatta a qualcuno. È un’emozione pro-sociale poiché regola le relazioni interpersonali.

Ma da dove nasce il senso di colpa? Nasce dalle regole che sono trasmesse di generazione in generazione attraverso la cultura, le regole implicano dei doveri, in sintesi, se c’è una regola devo rispettarla, se non la rispetto scatta il senso di colpa. Ma le regole trasmesse culturalmente sono spesso arbitrarie e cambiano nel tempo. Quando però una persona è catturata dallo tsunami del senso di colpa, non si ferma a riflettere sulla correttezza o meno della regola, si sente in colpa e basta. Spesso quando si deve prendere una decisione ci si limita ad interrogarsi se fare una cosa sia giusto o sbagliato, quando invece bisognerebbe domandarsi se sia giusto o sbagliato per noi, per quelli che sono i nostri valori (valori intesi come le direzioni in cui vogliamo che la nostra vita vada, le scelte che desideriamo compiere). Questo non significa che dobbiamo calpestare gli altrui diritti per assecondare i nostri capricci, ma non si deve neppure rinunciare ad assecondare le proprie inclinazioni, desideri e volontà per assecondare ipotetiche norme generali. Leggi tutto “Il Senso di Colpa”

Dimmi come abbracci e ti dirò cosa senti

L’abbraccio è definito come un comportamento sociale non verbale ed è comunemente usato per esprimere affetto e amore, ma ci si abbraccia anche in situazioni sociali che comportano emozioni negative (preoccupazione, tristezza, agitazione) o in situazioni neutrali/formali.

L’abbraccio è con noi fin dalla nascita, pensiamo ad una mamma che abbraccia il suo bambino, e ci accompagnerà per tutta la vita in diverse situazioni interpersonali.

Attualmente la neurofisiologia dell’abbraccio è ancora poco conosciuta. Una recente ricerca tedesca della Ruhr-Universität Bochum, pubblicata sulla rivista Psychological Research, ha evidenziato una tendenza ad abbracciare verso destra: è stato analizzato un campione di circa 2500 adulti, l’osservazione è stata effettuata in un aeroporto tedesco, 1000 soggetti alle partenze e 1000 agli arrivi, ipotizzando che nella situazione partenza ed arrivo si sperimentassero emozioni differenti, tristezza nell’andare via, gioia nel tornare. Per la situazione “abbraccio neutrale” invece hanno usato YouTube dove sono stati visionati più di 500 video di attori che abbracciavano sconosciuti. Inoltre a 120 persone è stato chiesto di abbracciare un manichino. Leggi tutto “Dimmi come abbracci e ti dirò cosa senti”

L’Accettazione, cosa è, cosa non è, come coltivarla.

Accettare significa osservare le cose così come accadono nel momento presente, senza giudicarle e senza lasciarsi influenzare dai propri desideri: se provo tristezza, sto con la mia tristezza, è solo un’emozione che sto sentendo in questo momento.

L’accettazione a volte può essere un processo lungo e complesso, accompagnato da sofferenza ma prima o poi è inevitabile che arrivi. Più “si fa tardi nell’accettare” maggiore sarà la sofferenza che si vivrà, poiché la sofferenza = dolore x non accettazione. Non tutti gli accadimenti fortunatamente richiedono lunghi periodi di elaborazione prima di essere accettati, come avviene per i lutti, le gravi malattie, le separazioni, etc…

Nel quotidiano invece capita di spendere molte delle proprie risorse per combattere la realtà di ciò che ci accade, e quindi rifiutiamo di essere tristi, bassi, di provare dolore fisico. Ma dove ci porta tutto questo? Semplicemente ad intralciare il benessere, la crescita personale, il miglioramento di se stessi. Leggi tutto “L’Accettazione, cosa è, cosa non è, come coltivarla.”

L’Autostima

 

L’autostima è l’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo da di se stesso”(Battistelli 1994).

Tanto più questi giudizi si discostano da ciò che si desidera essere tanto più l’autostima sarà bassa.

Avere una bassa autostima significa sperimentare pensieri, sensazioni ed emozioni negative: “non valgo nulla”, “sono un incapace”, “sbaglio sempre”, questi pensieri si associano a tristezza, senso di colpa, insicurezza che a sua volta si possono associare a sensazioni corporee di malessere.

Chi possiede un autostima particolarmente elevata invece si sente invincibile, ha una cieca fiducia nei confronti delle proprie abilità e soprattutto pensa di non avere limiti. Leggi tutto “L’Autostima”

La Sessualità nei Bambini

L’interesse dei bimbi nei confronti dei propri genitali inizia molto presto. A partire dal compimento del primo anno di vita i bimbi iniziano spesso a toccare le proprie parti intime, ad esempio nel momento del cambio del pannolino o quando fanno il bagnetto. Potremmo definire questa fare come pre-genitale, una fase di semplice scoperta ed esplorazione del proprio corpo e delle sensazioni che si provano. Intorno ai 2/3 anni i bambini iniziano a capire che c’è una differenza tra maschio e femmina, questa cosa li incuriosisce molto, i maschi possono temere di perdere il pene poiché credono che le femmine lo abbiano perso, le femmine spesso si chiedono il perchè di questa differenza, a 4 anni si rendono conto che saranno per sempre maschi o femmine. Leggi tutto “La Sessualità nei Bambini”

Lo Stress

Tutti sanno cosa vuol dire provare stress, sebbene in molti non siano in grado di darne una definizione. Non esiste comunque una definizione universale. Diversi ricercatori se ne sono occupati, quella che io considero più completa ed esaustiva è la definizione di Lazarus (1984), che parla di stress psicologico in termini di transazione fra l’individuo e l’ambiente: “una particolare relazione tra l’individuo e l’ambiente che la persona vive come al limite delle proprie risorse e come un pericolo per il proprio benessere”. Quindi a parità di evento a seconda di come lo si vive c’è chi si stresserà e chi no, prendiamo ad esempio la situazione traffico cittadino, chi si percepisce inadeguato alla guida troverà sicuramente questa situazione altamente stressante, a differenza ad esempio di un autista che è invece abituato a vivere quotidianamente la situazione traffico, quindi a seconda di come leggiamo/interpretiamo gli accadimenti saremo più o meno soggetti a stress. Inquadrare gli eventi come pericolosi per il proprio benessere provoca stress, sebbene guardando lo stesso evento da un punto di vista diverso possiamo renderci conto che non è più fonte di stress o lo è in misura nettamente inferiore. Questo significa che è possibile esercitare una forma di controllo su alcune delle cause dello stress, anche se troveremo sempre e comunque cause che non possiamo gestire. Leggi tutto “Lo Stress”

Eiaculazione Precoce: cosa è, cosa la può provocare, come si cura

L’ eiaculazione precoce è un disturbo sessuale che si manifesta nella difficoltà o incapacità di riuscire a controllare volontariamente il processo eiaculatorio. L’uomo che eiacula prematuramente raggiunge rapidamente l’orgasmo, ciò rende spesso non appagante e deludente il rapporto sessuale sia per se stesso, sia per il partner.

Le statistiche ci dicono che in Europa e negli USA il 20-30 % degli uomini con età inferiore ai 60 soffrono di questa patologia.

Molti casi di eiaculazione precoce hanno una causa psicologica alla base del disturbo. Spesso si parla di “ansia da prestazione”, ciò si verifica quando la sessualità dell’uomo è ancora immatura o quando ci si trova in situazioni in cui si crede che le proprie capacità virili sono minacciate, o quando alcuni pensieri-sensazioni-emozioni (che sono all’origine dell’ansia) distraggono l’uomo dalla necessaria consapevolezza e concentrazione sul momento presente, non consentendogli di riconoscere le sensazioni che precedono l’orgasmo. Leggi tutto “Eiaculazione Precoce: cosa è, cosa la può provocare, come si cura”

Perchè insegnare la Mindfulness ai bambini?

La Mindfulness è una capacità innata che si utilizza, si sviluppa e si approfondisce grazie alla pratica e che prevede dunque una sorta di coltivazione, nel senso che occorre piantare e annaffiare i semi, e prendersene cura quando mettono radici e crescono nel terreno dei nostri cuori, per poi fiorire e fruttificare in modi interessanti, utili e creativi.” (Kabat-Zinn)

Le pratiche di Mindfulness possono guidare e favorire lo sviluppo dei bambini e dei ragazzi, grazie ad un allenamento costante infatti questi incrementano e migliorano la consapevolezza di se.

La Mindfulness educa ad essere totalmente presenti ed insegna ai bambini a coltivare la presenza: fisica, mentale, emotiva. Si può dire di essere presenti quando si è interamente in contatto con la propria esperienza. Tale abilità è favorita dall’essere attenti a ciò che accade momento dopo momento. Nasciamo con questa competenza, ma non allenandola la perdiamo, sebbene si possa imparare a coltivarla fin da piccoli. Leggi tutto “Perchè insegnare la Mindfulness ai bambini?”

La Rabbia

La Rabbia (ira, collera) è un’emozione, non è ne negativa, ne patologica in se per se, ma lo possono essere i modi in cui si manifesta, ad esempio quando viene espressa con l’intento di creare danno a se stessi o a terze persone. La rabbia invece a risoluzione dei problemi potrebbe essere una rabbia sana, funzionale.

Solitamente si percepisce questo genere di emozione quando ciò che si era pianificato incontra degli ostacoli, da qui scatta la frustrazione per non aver potuto raggiungere l’obiettivo. Leggi tutto “La Rabbia”

Il cibo è una droga?

Il cibo per me era come una droga”, questa è la frase che spesso ho sentito dire da quando mi occupo di Disturbi Alimentari. Sono moltissime le persone che lottano tutti i giorni contro la loro dipendenza da cibo. Purtroppo la precedente affermazione non è un semplice modo di dire, il cibo, proprio come le sostanze stupefacenti, gli psicofarmaci, l’alcool e il fumo, può dare dipendenza.
Oggi molti articoli scientifici parlano di “addiction”, un termine anglosassone che sta ad indicare “la dipendenza”. Quella da cibo caratterizza molti pazienti affetti da obesità.

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